Si è svolto martedì 6 febbraio presso l’Auditorium Giuseppe Lena di Cammarata, alla presenza degli alunni dell’Archimede e di molti cittadini amanti della lettura, l’incontro con la scrittrice Dacia Maraini.
L’evento, patrocinato anche dai comuni di Cammarata e San Giovanni Gemini e fortemente voluto dalla Preside, dott.ssa Giusi Gugliotta, rientra nell’ambito del progetto lettura-incontro con l’autore che l’istituto porta avanti ormai da anni, riscuotendo molto successo tra gli alunni, i quali ogni anno si confrontano con autori di grande fama.
Dopo i saluti della Dirigente e dei Sindaci, le docenti referenti del progetto, Giovanna Licata Caruso e Marilù Alferi, hanno introdotto l’argomento del libro e sottolineato il dovere che la scuola ha di promuovere attività culturali di questo tipo, di sviluppare il senso critico e di educare alla consapevolezza e alla responsabilità.
Dacia Maraini torna a Cammarata dopo tredici anni per presentare il suo ultimo libro, Vita mia. Giappone, 1943. Memorie di una bambina italiana in un campo di prigionia, in cui racconta il dramma vissuto dalla sua famiglia durante il periodo della prigionia in Giappone nel corso della seconda guerra mondiale: con pochi grammi di riso al giorno, tra fame, malattie, parassiti, gelo e vessazioni, i Maraini hanno “imparato” a sopravvivere rinchiusi in un luogo lontano e ostile, privati di ogni cosa, ma non della dignità.
La scrittrice, che rappresenta una delle voci più importanti della nostra narrativa, rispondendo alle domande dei ragazzi, ci mette davanti ad un tempo terribile, chiuso in un cassetto della memoria per decenni.
Con dolore ma al tempo stesso con grande speranza, dialogando a braccio con i giovani presenti, invita tutti a non dimenticare gli orrori del secolo scorso, sottolineando quanto siano importanti il coraggio, la fedeltà alle idee e il rifiuto del razzismo per la libertà di tutti in ogni parte del mondo.
Grande soddisfazione ed emozione della Dirigente, Giusi Gugliotta, la quale ha sottolineato la grandezza di Dacia Maraini, donna libera nei pensieri e nelle azioni, che attraverso la sua testimonianza sofferta ci fa riflettere tutti su uno dei periodi più bui e tristi dell’umanità. Questa esperienza vissuta dagli studenti, che hanno dialogato con la scrittrice in un clima di grande partecipazione, lascerà un segno indelebile e contribuirà alla crescita culturale ed umana di ciascun ragazzo.
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